31 gennaio 2007

#18 - Scoperte Sensazionali

Il Capo ha ucciso e mangiato Molly.
Grazie a questo atto di grande amore espresso dal Capo verso la sua compagna, ho finalmente scoperto cosa vogliono le donne.
Un filo d'olio, un rametto di rosmarino e fuoco moderato per 25 minuti circa. Sale q.b.

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30 gennaio 2007

(riflessioni jenesi again)

"Il queer va oltre l'identità, nel senso proposto da Remotti, perché riconosce come fondamentali quelle connessioni tra solidificazioni ben formate che sono anche potenzialmente percorribili da ciascuno/a per spostarsi da un'identificazione all'altra disarmando, senza rinunciarvi, quelle identità che dei gruppi hanno solidificato e costruito come risorsa"

Che c'è che non va in questa frase? Per me è di una chiarezza cristallina. Non serve aggiungere altro! È una sintesi perfetta di quello che volevo dire. Anzi potrei cassare qualche altro paragrafo perché tanto sta tutto qui. Qualcuno mi dice cosa non è chiaro? Dove sarebbero queste opacità, dico io?!

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25 gennaio 2007

meditazioni jenesi (again)

...non resta che affidarci a Bersani, nella speranza che il ministro per le attività produttive liberalizzi anche le attività riproduttive...

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24 gennaio 2007

meditazioni jenesi - pax vobiscum

Nonostante tutto, questo non è mai stato un blog apertamente politico, quindi mi scuso preventivamente con chi legge per quanto sta scritto sotto, che apparentemente cade fuori dal seminato.

Barbara Pollastrini e il cardinal Ersilio Ruini, grazie all'intermediazione di Rosy Bindi, hanno finalmente trovato un accordo sui diritti delle coppie che scelgono di non sposarsi. Le coppie non saranno riconosciute, ma sottoposte ad "accertamento".
La cosa a cui questo ddl assomiglia di più è quindi una rettoscopia fatta per accertare quelle lesioni intestine che sento ogni volta che mi abbandono all'ordine fecale o cedo alla tentazione fallica.
Ah belli, siamo già abbastanza lesi. Avevate pure bisogno di accertarlo?

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21 gennaio 2007

(riflessioni jenesi)

- Ma quindi con lui come va?
- Intendi dire con quel cafone di figa-di-legno? Un rapporto improntato a signorile cordialità. Sai, noblesse oblige...
- Sbaglio o sei incazzato nero?
- Sì, e spendo una fortuna in fondotinta per non darlo a vedere.
- Ma ne vale poi davvero la pena?
- No, non ne vale neppure la pena. Cerco solo uno sfogo.
- Sei troppo intelligente per metterti sotto scacco da solo in questo modo. Uno sfogo? Cosa vuoi fare? Un'enorme scorreggia che lo ricopra di merda?
- Sì.

Ecco fatto.

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19 gennaio 2007

#17 - Eroismo in Pompa Magna

Il compito di questa settimana recita:

«Se uno dei tuoi eroi venisse da te e ti dicesse: "Insegnami le cose più importanti che sai", tu cosa gli risponderesti?»

Ci ho riflettuto abbastanza a lungo. Dapprima ho tentato una cernita dei migliori adagi popolari, poi ho selezionato motti di spirito e li ho parafrasati, quindi ho preso sul serio i buoni consigli e poi li ho parodiati perché una vera signora non segue i cattivi consigli: li precede, ho persino ipotizzato un decalogo, un manifesto o almeno un programma di governo.

Insoddisfatto, ho interpretato il compito in chiave più accademica, e mi sono messo lì di buona lena a setacciare le nozioni veramente importanti per separarle da quelle di cui si può fare a meno. Ne stava venendo fuori un encomio dei cuscinetti a sfera e del loro ruolo nello sviluppo industriale in età moderna; “poco eroico” mi sono detto.

Dopo alcune ore di meditata ponderazione ho realizzato che non era tanto un’informazione che dovevo dare al mio eroe, né un metodo, né qualcosa che gli mancasse, né l’esempio paradigmatico di qualcosa che so fare davvero molto bene: tutte queste cose lo renderebbero poco eroico ai miei occhi; eppure cosa altro si potrebbe insegnare oltre a nozioni, metodo, pratiche ed esempi? In cosa sono abbastanza maestro da potermi permettere di fare da insegnante? Qui la folgorazione: le cose più importanti che so sono trucchi e segreti del mestiere, che sono la sintesi singolare di nozioni ben apprese, un metodo ben applicato, una pratica ben eseguita e un esempio ben presentato.

Mio caro eroe,

certamente ti sarà capitato di prenderti una sbronza, in vita tua, e vederti costretto a cacciare due dita in bocca per liberare lo stomaco. Così, con pazienza e attenzione, stavi lì a trafficare con la tua epiglottide, a solleticarla per ottenere il vomitevole effetto.

Mi domando poi se tu abbia mai provato, nuotando sott’acqua ad esempio, mentre inseguivi un pesce o cercavi un riccio nascosto tra gli scogli, a superare i limiti della tua apnea e forzare la tua capacità polmonare per un po’ di scuba diving.

Quanto a lungo hai resistito ginocchioni quando d’estate, con i calzoni corti, una panca di legno ruvido ti grattugiava la pelle mentre qualcuno salmodiava il signore è il mio pastore o t’impartiva le avemarie di penitenza? Quanta abnegazione per una fede così incomprensibile ai tuoi occhi?

Tutto il resto, mio caro, è ritmo, è dosaggio e scansione, è empatia, è presentazione e contorno, cose che si apprendono con la pratica quotidiana; non segreti del mestiere ma operazioni di marketing.

Controlla la tua epiglottide dunque, e sii padrone dello stimolo gastrico; respira quando emergi e poi torna al piacevole inseguimento; escludi ogni sensazione di dolore mentre l’animo si volge ad un mistero più alto; esegui tutto come se fosse la marcia trionfale dell’Aida in un assolo alla Scala. Il regista sei tu. Per un buon pompino non serve altro.

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15 gennaio 2007

#16 - No Future

Mentre Giuliano Ferrara intervistava ancora una volta il nulla incarnato – che apoteosi di nichilismo! – stavolta nella persona di Daniela Santanché (“io non voglio dare parola a quanti fanno danno all’Italia, agli italiani e alle italiane…” no cara, non dovesti dar loro parola, infatti: è molto meglio, per te e per loro, se gliela dai e basta), io mi stavo interrogando sul mio futuro. D’altra parte ascoltare la Santanché intervistata da Ferrara e dipanare le nebbie nauseabonde del proprio futuro sono tra loro altrettanto compatibili che leggere un buon libro mentre metri e metri delle proprie viscere sono impegnati in attività meno nobili ma non per questo eludibili.

Ponderavo, quindi, le possibili risposte alla domanda “Che fare?”. Abbiamo, nell’ordine, a) il precariato a vita; b) l’emigrazione; c) una promettente e rischiosa carriera criminale; d) il suicidio.

Ho stabilito che il precariato non mi piace, e poi comunque non è una soluzione soddisfacente: si limita a rinviare un nuovo porsi della medesima domanda per la durata di un contratto di lavoro. E siccome uno di solito ne ha tre contemporaneamente a scadenze equidistanti…

L’emigrazione pare la strada più facile, ma uno lo fa se se lo sente, e poi non è mica detto che si trovino condizioni di vita migliori. La carriera criminale, di contro, prospetta grande benessere materiale ma altrettanto grandi rischi e, in fondo, non è meno precaria; certo, garantisce un maggiore edonismo, che male non fa… - e dove mai s’è sentito di un edonismo che fa male, direte voi? E mi avreste colto in fallo…

Poi c’è il suicidio, tema già trattato in queste pagine, che ha l’enorme vantaggio, specie rispetto al precariato, di risolvere il problema mettendoci per sempre una pietra sopra. Ma ha questo fastidioso difetto che è l’irreversibilità, e non ci sono abituato.

Nello sforzo di trovare infine una soluzione di compromesso, ho massimamente apprezzato la tensione filosofica alla sintesi, pervenendo ad una valida soluzione dell’arcano: e se facessi un attentato suicida negli USA?

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12 gennaio 2007

#15 - Matematico!

Compiti per tutti
Fai una previsione sul mondo che non segua la vecchia tradizione cupa e catastrofica, ma la nuova tradizione radiosa e ottimistica.

Questo dice Rob B., il caro Rob B., per il 2007. E poi aggiunge, in particolare per noialtri...


Vergine (23 agosto - 22 settembre)
Normalmente esistono circa 9.300 persone sul pianeta che potrebbero essere il tuo migliore amico, se non addirittura la tua anima gemella. Ma nel 2007 prevedo che quel numero aumenterà notevolmente – forse arriverà addirittura a 16mila. Questo dovrebbe farti capire che nei prossimi mesi l'universo sarà eccezionalmente solidale con i tuoi interessi; e dovrebbe spingerti a chiedere con più forza quello che vuoi veramente, invece di piagnucolare e struggerti per una cosa che non sei nemmeno sicuro di volere.

Ho consultato Cinzia di College (al secolo Raffaella Monti, era la mia preferita) sull'attendibilità di questa tesi. Mi ha così risposto:
"Risulta che, essendo noi sei miliardi e mezzo (circa) e avendo come compito quello di fare previsioni radiose, dovresti trovare una tale persona ogni 406.250 incontri. Ipotizzando che tali incontri sono impossibili su un piano pratico, ne ammettiamo la possibilità teorica e quindi reintroduciamo la loro possibilità in concreto osservando che, in fondo, setacciamo assai rapidamente tutti gli individui che incontriamo, magari attraverso le nostre altre conoscenze e tutta la rete di intermediari, che funziona al contempo da setaccio e medium del contatto.
<>Sempre per formulare previsioni ottimistiche, fingiamo che nel 2007 tu possa trovare l'anima gemella e quindi escludiamo tutte le tue conoscenze e migliori amicizie pregresse. Ciò significa che dovresti incontrare 1354 persone al giorno (escluse le domeniche e i giorni del mese già trascorsi), ovvero 56,4 persone all'ora -come dire una al minuto se prendiamo in considerazione che nell'ipotesi tu non dormi e che vai in bagno da solo."

Se vado tutti i fine-settimana in uno stadio diverso secondo voi funziona lo stesso? (ricordate che devo premeditare esiti positivi e che l'universo è solidale con i miei interessi... si vede l'universo non ha un cazzo da fare ultimamente)

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05 gennaio 2007

(mal'aria di famiglia)

IL DOMATORE OTTUAGENARIO

-considerazioni sulla sparecchiata-

"Ma tu lo sai che puru all’elefanti c’insignanu a dormire e curcarisi? Ma tu hai visto mai come li allevano e come li addestrano? Sono proprio addomesticati. Perché quelli sono animali che imparano, che ci vuole tempo ma poi s’insignanu. Le vedi queste invece? Così, selvagge, perché le femmine non si possono addomesticare"

La nostra famiglia, evidentemente, non è della pasta degli Orfei. Ma con queste perle di saggezza qualcuno prima o poi in Parlamento ce lo mandiamo.

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