30 gennaio 2007

(riflessioni jenesi again)

"Il queer va oltre l'identità, nel senso proposto da Remotti, perché riconosce come fondamentali quelle connessioni tra solidificazioni ben formate che sono anche potenzialmente percorribili da ciascuno/a per spostarsi da un'identificazione all'altra disarmando, senza rinunciarvi, quelle identità che dei gruppi hanno solidificato e costruito come risorsa"

Che c'è che non va in questa frase? Per me è di una chiarezza cristallina. Non serve aggiungere altro! È una sintesi perfetta di quello che volevo dire. Anzi potrei cassare qualche altro paragrafo perché tanto sta tutto qui. Qualcuno mi dice cosa non è chiaro? Dove sarebbero queste opacità, dico io?!

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5 Comments:

Anonymous Anonimo said...

ho 38 di febbre, nausea e vomito da 24 ore ininterrotte e cacarone da 72, però mi sembra di aver capito..o forse proprio x questo??
help

30 gennaio, 2007 16:48  
Anonymous Anonimo said...

caro livio, ma tu sei sempre malato??

io, benché in salute fisica, rinuncio alla comprensione...ho cellule cerebrali ridotte al minimo essenziale da un eccessivamente prolungato periodo di abbrutimento autoindotto....
help, moi aussi...
in ogni caso, mi fido ciecamente delle capacità di discernimento di piss-ano....

30 gennaio, 2007 18:43  
Blogger si-culo said...

Cara nw,
Sì, Livio è sempre malato.
Anzi no... togli "sempre".
:-P

30 gennaio, 2007 19:22  
Anonymous Anonimo said...

Cara signora,
l'esposizione virologico-batterica è uno dei principali rischi del Mestiere. Tuttavia, non si guarda mai con rimpianto se è un'autentica passione ad alimentare le nostre condotte. Al massimo si piagnucola di tanto in tanto.

31 gennaio, 2007 12:57  
Anonymous Anonimo said...

ah, beh!
se si tratta di rischi del mestiere, infortuni sul lavoro e cose del genere, allora mi faccio da parte...sono troppo pigra....

31 gennaio, 2007 16:57  

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