01 febbraio 2007

#19 - Le interviste impossibili

Giocandolo incontra il Signore degli Organi (prima parte)

Vi parlo da una località angusta, curvilinea. Le pareti lucide e un fondo lacustre fanno da cornice – contemporaneamente asettica e malsana – a questa nostra intervista sperimentale. Il personaggio che non senza sforzo oggi si concede a noi ha preferito mantenere una certa forma di anonimato, onde evitare che la fama immeritata che lo precede possa nuocere all’intervista stessa. Lo chiameremo pertanto, come lui stesso ha deciso, il Signore degli Organi.
“Buonasera!”
“Ho… quasi… fini…toh! Ah. Un istante e sono subito da lei. Posso deliziarla con qualche nota del mio canto?”
“Ehm… magari dopo, grazie. Termini pure quel che sta facendo.”
Ecco, potete vedere il Signore degli Organi, sopra di noi, contratto in un ultimo sforzo… coronato dal successo… “Il suo è un mestieraccio, vero?”
“Uh… ahhhh!
Non me ne parli! Tutte le volte che inizio, mi sembra di non arrivare mai alla fine. Hmmm… Ecco, vede? ci risiamo! Ma, già che lei è qui, credo che mi tratterrò.”
“Se lo crede… d’altra parte Freud diceva di lei che prova grande piacere nel trattenere; ma associava la cosa ad un carattere avaro. Con questo non voglio offenderla ma…”
“Uh, Freud. Ma mi faccia il piacere – è proprio il caso di dire! Cosa vuole che ne sapesse Freud di me? E poi sono sempre stato così scomodo sul lettino di quello strizzacervelli! Non mi ci faccia ripensare che mi vengono le ragadi. Mi faccia citazioni più colte, non so…”
“Verlaine! Verlaine le ha dedicato un sonetto!”
“Guardi, dopo tutto quello che lui ha fatto a me e che io ho fatto per lui, era il minimo, era davvero il minimo. Perché avrei meritato un poema intero! Ma ha presente? Non passava giorno che non avesse bisogno di me.”
“Come tutti noi, d’altra parte…”
“Oh, sì, ma lui… e poi mi paragonava a pietruzze di marna rossiccia, le petits caillots de marne rousse. Dico, mi guardi. Le sembro una corona di pietruzze di marna rossiccia? Non mi pare affatto.”
“Be’, ma prima la chiamava anche garofano viola”
“Era solo un tentativo di lusingarmi per trarmi a sé. Mi vedeva, da lontano, e cominciava tutto un mieloso profluvio di versi… ma lei che l’ha citato sa bene come andava a finire: in lacrime, lattiginose, diceva lui, ma pur sempre lacrime! E delle volte pure lacrime e sangue, sa? Ma lui il sangue l’ha omesso, l’approfittatore, e parla solo di lacrime. Maledetti romantici! Lui e quella testa di cazzo suo amico”
“Su, adesso si calmi e non sia scurrile! Siamo in diretta.”
“È bene che il pubblico sappia. Devono sapere tutto. Me lo lasci dire, mi faccia sfogare, devo finalmente approfittare di quest’occasione per dire la mia, o no? Basta con le informazioni sommarie! Il pubblico ha il diritto di sapere. E poi io sono nervoso di costituzione. Non ci posso fare niente. Sono nervoso. Sono secoli, anzi millenni che mi mandate gli elementi peggiori della vostra razza. Tutti qui! Sa quanti stronzi…”
“Moderi il linguaggio, la prego. Questo è un servizio pubblico, ci potrebbero essere dei minori in ascolto”
“Senta, le cose vanno chiamate con il loro nome. E poi non sono stato io a chiamarli così. Voi vedete uno stronzo e re-go-lar-men-te lo mandate qui.
Sa quanti stronzi ho visto passare di qui?
Decine.
Dozzine.
Centinaja!
Di ogni tipo. Non c’è mai pace. Mai. Da quelli duri come se fossero de coccio a delle pappe molli che più molli non si può ma che sono pure loro, senza dubbio, degli stronzi. Anzi sono i peggiori, perché la tirano per le lunghe e fanno tanto di quel trambusto... da non dormirci la notte!”

(fine prima parte)

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9 Comments:

Anonymous Anonimo said...

perchè centinaja e non centinaia???

01 febbraio, 2007 19:56  
Blogger si-culo said...

Per sottolineare il suono consonantico della "i". Mi sembrava starci.

01 febbraio, 2007 20:03  
Anonymous Anonimo said...

ci sta ci sta...
comunque sono molto interessata al prosieguo dell'intervista...
nonchè, se è in programma, all'identità del prossimo intervistato...
en attendant....

02 febbraio, 2007 13:51  
Anonymous Anonimo said...

Vedi quante cose si scoprono? Verlaine ha dedicato un sonetto a ciò che su google ti rende famoso. Che tu sia un po' il Verlaine del 21esimo secolo?

02 febbraio, 2007 16:17  
Blogger si-culo said...

Prendo l'accostamento a Verlaine come un grande complimento e ringrazio sentitamente, non fosse che per l'audacia che ci metti e mi fa arrossire, ma mi permetto di notare che c'è per lo meno una grande differenza: dove sarebbe il *mio* Rimbaud?

03 febbraio, 2007 10:21  
Anonymous Anonimo said...

...tu
très beau d'une beauté paysanne et rusée
très desirable, d'une indolence qu'osèe

03 febbraio, 2007 13:49  
Anonymous Anonimo said...

parto...parto senza averti visto....
mi mancherai, tessssssssoooooroooooo!!!!!
hugs&kisses

06 febbraio, 2007 16:51  
Anonymous Anonimo said...

yuhuuuuuu darling!!!!!
r u still alive???????

08 febbraio, 2007 18:26  
Anonymous Anonimo said...

ciao piss-ano,
ti ho visto e linkato :)))
bello anche il tuo blogghe
baciiii
FikaSicula
da
http://femminismo-a-sud.noblogs.org

11 febbraio, 2007 23:11  

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