12 novembre 2006

#7 - V.M. 14

Lo trovo al cinema, e l’esordio è già pessimo: quando osservo che il film potrebbe essere pesante mi risponde che lui, dopo Le chiavi di casa, può vedere tutto e ha infatti programmato una maratona Via col Vento – Rossella con la sua amica cinofila. Perché lui è resistente a tutto.

Tesoro, penso, ci sono modi più produttivi di massacrarsi i coglioni. Se proprio hai voglia di soffrire posso costellarti lo scroto di pinzette mordaci e dipingere sulla tua schiena un simil-Pollock con cere calde policrome… questo sì che lascerebbe il segno!

Io, eccessivamente elegante, tengo la conversazione sul basso profilo, facendo esperimenti di understatement. Lui, malvestito, sciorina competenze cinematografiche, estetiche, matematiche e chi più ne ha più ne metta. A film finito, resta a controllare se ha azzeccato tutti gli attori secondari, le comparse, se ha riconosciuto i comprimari, se la mano del truccatore è quella che dice lui o se si sbagliava. Perché lui sta imparando a riconoscerli tutti.

Comincio a credere che si tratti di un personaggio di Carlo Verdone e cerco un pezzo di carta per chiedergli un autografo… facciamo un giro, anzi due, attorno agli stessi, soliti isolati nel raggio di poche decine di metri dal cinema. Inizia un balletto oratorio poco coordinato, attacca un pippone sulla matematica, si scaglia contro i logici, salta di palo in frasca tra università e amicizie froce. Perché quello che fa lui è più difficile, più arduo, più lungo, più abbondante di quello che fanno tutti gli altri. Sospetto che ci sia un problema di compensazione e al San Tommaso che è in me prendono a prudere le mani.

Capisce che se non mi invita a casa io lo scaglio in Arno e gli tappo la bocca con una nutria morta. Gli lascio fare e dire tutto e mi riservo la possibilità di dire no in qualsiasi istante, con eleganza, che è tutto quello con cui sono uscito stasera.

Astemio, chitarrista, cattolica, colleziona pacchetti di sigarette (“posso mostrarti la mia collezione di pacchetti di sigarette?” diventerà tra qualche anno, penso io “posso mostrarti la mia collezione di lastre polmonari con le fasi del mio cancro?”). La sua coinquilina gli fa tutte le mattine un’iniezione di buscofen perché soffre di non so quali indicibili et lancinanti dolori muscolari. Mi guardo attorno in cerca di una nutria da sventrare…

Cattolica per davvero, è un pacchetto di disperazione sociale con accluso anulare destro ornato di cerchietto per recitare il rosario e cresima ad anni 10. Tra San Tommaso e il demonio, s’insinua la voglia di commettere la bastardata peccaminosa. Le mani prudono e mi pizzica la voglia di fare inciampare il credente. S’accresce la possessione demoniaca, smetto l’abito dell’elegante con understatement, precipito il discorso sulla lussuria (“Non mi fido dell’amore, ho sentito troppe dichiarazioni d’amore. Ma mi fido della lussuria, in tutto e per tutto”) e verso la sua stanza. Sul pomello della testiera del letto a una piazza e mezzo stanno non uno ma ben due rosari in legno, sopra il letto il Crocefisso adorno di due foglioline striminzite d’ulivo. Tutte le fantasie si coagulano improvvisamente in un’immagine degna del primo Almodovar, irresistibile.

Dieci minuti dopo, l’eleganza lasciata col cappotto nell’ingresso, l’ho steso supino sul letto con la testa sollevata da due cuscini, gli sono sopra e scopro che quanto a pompe il ragazzo è un incapace ma poco importa; gli scopo la bocca, gli afferro la nuca, premo, l’importante è che lui succhi il mio uccello e mi guardi beato mentre io ghigno sardonicamente in faccia a dio in croce.

- Insomma il matematico piace al filosofo?
-
Ricordati che sei solo parte di uno studio scientifico sul pompino.

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10 Comments:

Anonymous Anonimo said...

se lo hai fatto davvero, sei un genio....
se te lo sei inventato, sei un genio....
comunque vada, sei un vero genio........
mio adorabile, seducente, incantevole demonio.....

14 novembre, 2006 01:30  
Anonymous Anonimo said...

ps: ma lo studio hai intenzione di pubblicarlo????

14 novembre, 2006 01:30  
Blogger si-culo said...

Be... fatto fu fatto, e fu fatto perché, prima -prima di me- fu, da qualcuno, inventato, almeno come immagine. Io, diciamo, mi sono limitato alla citazione. Talvolta è irresistibile. E poi, diciamocelo: un pompino è quasi un apoftegma! (non sarà un detto, ma pur sempre di oralità si tratta!)

P.S.: pubblicheremo, ma si sa: la scientificità pretende grandi numeri...

15 novembre, 2006 00:33  
Anonymous Anonimo said...

apoftegma....ecco un'altra parola per far incazzare carlocò.....

16 novembre, 2006 00:43  
Anonymous Anonimo said...

che in effetti aforisma suonava male, eh????
eccheccazzo, 'sti letterati!!!!!

16 novembre, 2006 00:44  
Blogger si-culo said...

be' be' be'... aforisma non è apoftegma, vi prego!!!

16 novembre, 2006 19:27  
Anonymous Anonimo said...

:-))))))

16 novembre, 2006 22:25  
Anonymous Anonimo said...

DeMauro Paravia:
a|pof|tèg|ma
s.m.
BU aforisma
Varianti: apoftemma

Sapere.it:
apoftègma: apoftègma
(pl. -mi), s. m., sentenza memorabile e proverbiale dell'aneddotica classica.
sinonimi: sentenza, massima, detto memorabile, motto

Garzanti:
apoftegma
Sillabazione/Fonetica [a-pof-tèg-ma]
Etimologia Dal gr. apóphthegma, deriv. di apophthénghesthai 'enunciare una sentenza'
Definizione s. m. [pl. -mi] (lett.) breve sentenza di carattere proverbiale; massima.
Sinonimi: Sin. detto, sentenza, motto, aforisma, proverbio.

Dizionario etimologico:
apotègma, dal gr. apòftegma composta di APÒ-FTÈGGO (MAI) parlo con brevità, precisione, enfasi, composto di APÒ partic. intens. e FTHÈGGO emetto suono, discorro, dalla stessa radice di PHEMÌ o FEMÌ parlo (v. FAMA e cfr. Dittongo). - Sentenza breve,, precisa, enfatica di oracolo, di filosofo, che esprime argutamente qualche importante ed utile verità.

INOLTRE:
Wikipedia:
Apoftegma è parola greca che vuol dire "detto", "sentenza". Celebri sono gli Apoftegmi dei Padri del deserto, raccolti in due grandi collezioni, quella alfabetica (cioè secondo l'ordine alfabetico dei monaci cui sono attribuiti i detti e i racconti memorabili) e quella sistematica (cioè per temi). Gli Apoftegmi sono una fonte preziosa per la storia della spiritualità e le origini del monachesimo cristiano, ricchi di arguzie, di annotazioni pittoresche, di informazioni sulla vita nel deserto egiziano del IV secolo.

per ulteriori info: http://www.apoftegma.it/

AFORISMA, invece, vuol dire massima, breve sentenza che esprime una regola pratica o una norma generale di saggezza filosofica o morale...
in effetti non hanno assolutamente un cazzo in comune....
MA COME HO POTUTO!!!!!
ECCHEDIAMINE!!!!
E M'HANNO PURE DATO UN POSTO DI DOTTORATO!!!!!
INDEGNO!
INDECENTE!!
INAMMISSIBILEEEEEEE!!!!!!!!!!
adesso vado e mi fustigo, mi copro il capo di cenere e poi faccio la somma penitanze...vado a pranzo da mia madre.....

17 novembre, 2006 00:29  
Blogger si-culo said...

Forse non è chiaro al pubblico che qui si va per il sottile e chi non è in grado di andare per il sottile, chi manca cioé della necessaria sensibilità, verrà opportunamente fustigato, anzi se sarà abbastanza brav_ lo farà da sé, capendo anzitempo l'errore.

19 novembre, 2006 11:47  
Anonymous Anonimo said...

guarda che io a pranzo da mia madre ci sono andata davvero ed ho fatto penitenza....massima penitenza...
non puoi pretendere di più...sarebbe perfidia gratuita!!!

ps: condivido pienamente la nobile scelta di andare per il sottile
Ma mi permetto, con profonda umiltà, di suggerire un maggior uso autoreferenziale del metalogismo di inversione semantica....talvolta può, in effetti, risultare benefico

19 novembre, 2006 15:37  

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